Come trovare i leader
Torniamo all’intervista di Zanger.
Nella prima parte di questo articolo (Puoi leggerla QUI) abbiamo conosciuto Dan Zanger e le sue fantastiche performance alla fine degli anni ’90 e abbiamo visionato i punti proncipali della sua filosofia.
Oggi andiamo nel pratico e parliamo di come trovare questi titoli leader, o outlier, come ci piace chiamarli in casa Trend Positioning.
Va bene abbiamo capito che bisogna entrare nei titoli azionari leader, ma come si fa a trovarli?
Volumi esplosivi
Ogni giorno Zanger – all’epoca dell’intervista – seguiva circa 60 titoli su eSignal (ndr. una piattaforma a metà tra TC2000 e TradingView che ho usato personalmente fino al 2019), senza grafici.
Esatto, senza grafici.
Ma solo per ora.
In particolare, Zanger cerca le impennate di volume e vuole vedere come il prezzo risponde a tali impennate.
L’idea di fondo è che uno dei maggiori indizi per capire se quel movimento di prezzo è dovuto alle istituzioni che si muovono e stanno comprando è il volume massiccio.
Zanger vuole fare la sua mossa solo dopo che le istituzioni fanno la loro (parleremo più avanti dei pattern grafici). Come dice Zanger a 4:52 della seconda parte del video che trovi QUI:
“Voglio andare con le istituzioni quando loro acquistano”.
Per identificare queste impennate di volume, Zanger utilizza la media mobile a 20 giorni per il volume e cerca un volume relativo di almeno il 300% – anche se, come spesso accade per questo tipo di situazioni, più alto e meglio è. Questo vale per le impennate dei volumi, ma anche per la crescita degli utili.
I fondamentali: utili potenti e un grande prodotto globale
Sebbene Zanger si basi più sui dati tecnici che sui fondamentali nel suo trading (forse 70% contro 30%, ma non ha una formula fissa), ritiene che i fondamentali siano un altro pezzo importante del puzzle.
In particolare, vuole che l’azione abbia utili potenti e che l’azienda abbia un prodotto a grande distribuzione e venduto globalmente.
Per quanto riguarda gli utili, Zanger vuole che crescano almeno del 50%, ma ancora una volta, più sono alti, meglio è.
Nel corso dell’intervista, Zanger ha anche detto che non comprerebbe un’azione con una crescita degli utili di appena il 25% o giù di lì, anche se ha un buon andamento grafico, perché ritiene che il titolo non abbia alcuna possibilità di andare avanti.
Vuole inoltre che l’azienda domini il suo spazio, ovvero la sua industria, su scala globale. Ciò potrebbe significare che l’azienda venda direttamente un prodotto noto, oppure che produca un componente critico per un prodotto globale di un’altra azienda.
Entrambi i punti si riducono, come dico spesso ai nostri clienti, a non acquistare “titoli a caso” (soprattutto nel contesto dell’analisi del tema, ma sopratutto in tema RAPTOR guardiamo tantissimo anche noi i fondamentali).
Durante l’intervista, Zanger ha spiegato che i dati tecnici e i fondamentali, nei titoli leader, tendono ad andare di pari passo. Se un titolo sta facendo movimenti esplosivi, con buoni pattern grafici, spesso anche i fondamentali sottostanti sono buoni.
Ad onor del vero, negli ultimi anni abbiamo visto molti titoli fare grandi movimenti senza avere alcun dato fondamentale, per questo è importante capire i temi che trattiamo all’interno del trader RAPTOR. Le sfumature sono davvero tante e si tratta più che altro di comprendere le stime future e quale tema sta attirando soldi istituzionali.
Come ripetiamo quotidianamente è fondamentale comprendere quale tema sta guidando il mercato.
Combinando queste informazioni con i dati tecnici si può approfondire notevolmente la propria convinzione e migliorare i propri risultati.
Azioni ad alto prezzo
Zanger ha anche detto che non ha mai guadagnato fino a quando non ha smesso di comprare azioni a basso costo e si è concentrato sull’acquisto dei titoli più costosi del mercato.
Spesso trader e investitori confondono il concetto di alto prezzo con alta capitalizzazione.
La sovraperfomance rispetto al mercato passa anche da questa fine ma fondamentale differenza.
Comprare un titolo che non è una penny stock mentre il titolo fa parte delle small o mid cap e si appresta a diventare potenzialmente une mega-cap è la salsa segreta per battere il mercato.
Comprare un titolo ad alto prezzo che fa parte delle mega-cap è la ricetta per la mediocrità.
Per citare le sue parole al minuto 14:20 della seconda parte:
“Quando questi titoli salgono e iniziano a correre, puoi semplicemente investire i tuoi soldi in essi. Comprerete meno azioni, ma avrete davanti a voi il vostro titolo da cento per cento”.
“Quando Google è passata da 200 a 300 dollari, si tratta di una corsa del 50%. [E se siete a margine, avete guadagnato il 100% dei vostri soldi.
“Ora, se il titolo si trasforma e inizia a crollare, potreste perdere il 3% o il 4% del vostro denaro.
“Quindi il rapporto rischio/rendimento è enorme sui titoli costosi, e questi sono i veri titoli di qualità che fanno grandi salite, per lunghi periodi di tempo”.
Un’altra ragione per cui spesso si preferisce concentrarsi sui titoli ad alto prezzo è che questi tendono ad essere i nomi più liquidi che gli istituti finanziari considerano di acquistare.
Aziende relativamente giovani
Un’altra caratteristica importante dei grandi leader e che Zanger cerca si tratta di titoli poco posseduti.
In pratica, ciò significa spesso cercare società giovani e IPO (relativamente) recenti. Un buon esempio, all’epoca di questa intervista (2005), era Google, di cui parleremo in dettaglio più avanti.
L’idea è che le istituzioni non possiedano ancora questi nomi. Se lo fanno, non c’è la pressione d’acquisto necessaria per far compiere a questi titoli movimenti esplosivi.
Questo è in netto contrasto con i titoli più vecchi e conosciuti che hanno già fatto la loro storia. Che hanno già saturato il mercato con i loro prodotti.
In questa intervista, Zanger ha citato come esempio Cisco.
Non ha senso possedere questi titoli, perché la barca è già completamente carica.
In sostanza, Zanger è alla ricerca di aziende relativamente nuove che dominano il loro spazio. I nuovi attori globali che stanno cambiando l’intero spazio in cui operano – come Google e TASER a suo tempo (n.d.r. oggi AXON) – e che stanno costringendo i loro concorrenti a cercare di raggiungerli. Non gli attori globali che hanno già cambiato la loro industria, e tutti lo sanno.
L’esempio di Google
Google ($GOOG) è stato un grande vincitore per Zanger:
“Google è stato il mio grande vincitore, e ho investito moltissimi dei miei soldi in Google – una quantità straordinaria di soldi.
“In sostanza, si tratta di un’azienda poco conosciuta, poco posseduta, ma tutti usano Google per la ricerca, rivoluzionando il modo in cui guadagna denaro, tanto che gli altri concorrenti stanno cercando di recuperare terreno.
“È questo che si vuole: un titolo che sia il leader dominante, gli utili sono esplosivi […] sono aumentati del 100%, 120%, 140%, i ricavi sono aumentati del 90%, 95%, 110%.
Ecco un’azione poco conosciuta, poco posseduta: le istituzioni devono entrare e iniziare a comprarla. E quando le comprano, alimentano i prezzi delle azioni, le azioni salgono. E a quel punto la CNBC e altre emittenti fanno un ottimo lavoro nel promuovere il titolo, dicendo che è sopravvalutato, il che porta gli operatori ad andare short.
I clienti si sentono dire che è sopravvalutato e quindi, invece di fare i compiti a casa, si buttano a capofitto a vendere il titolo.
Questo contribuisce ad alimentare il titolo; mentre sale, loro si devono ricoprire delle loro posizioni alimentando ulteriormente il prezzo verso l’alto.
“Quindi è un clima ideale, Google è stato un grande vincitore per me. Sono entrato in Google in tre grandi swing e i soldi che ho guadagnato sono stati a dir poco enormi. È stato davvero enorme”.
Credo che la citazione di cui sopra spieghi bene il “carburante” fondamentale e le caratteristiche da cercare:
- Guadagni e ricavi esplosivi.
- Leader dominante nel proprio settore, al punto da cambiare il campo e costringere i concorrenti a cercare di recuperare.
- L’IPO nel 2005 era relativamente recente, quindi la proprietà istituzionale non era ancora massiccia (cioè la barca è ben lontana dall’essere completamente carica da un lato).
- Gli “short suckers” che cercano di vendere il momentum e finiscono per essere costretti a coprire in perdita