Siamo in un bear market da MESI anche se NESSUNO ne parla

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Analisi e Video Analisi del mercato azionario
14 Febbraio 2022

Siamo in un bear market da MESI anche
se NESSUNO ne parla

(Clicca sull'immagine qui sotto per vedere la video analisi)

⭕ Analisi del mercato: azionario USA

PANORAMICA

I dubbi sullo stato di salute del tentativo di rally sono stati confermati dal reversal ribassista degli indici in prossimità di resistenze chiave, e dalla successiva rottura di alcuni supporti.

Catalizzatori delle vendite l’ennesimo CPI bollente e le paure per una presunta invasione a breve dell’Ucraina da parte della Russia.

Tempi difficili per stare a mercato: molto chiaro in questo senso il messaggio lanciato dal sell-off nelle ultime sessioni. A farne le spese soprattutto le growth stock di aziende che non producono ancora utili o hanno P/E a tripla cifra.

FINESTRA MACRO-GEOPOLITICA

Temi macro e geopolitici catalizzatori della price action settimanale.

Il CPI relativo al mese di Gennaio ha mostrato ancora una volta un tasso d’inflazione elevato, e l’impatto negativo sul sentiment dei consumatori da parte di questi numeri.

Il rendimento del T-10yrs ha superato il 2% per la prima volta dal 2019 e le aspettative per un intervento FED più aggressivo si sono fatte più concrete pesando soprattutto sulle growth.

Nonostante gli investitori avessero già delle attese piuttosto alte, i numeri del report hanno sorpreso, mostrando un +7.5% Y/Y (vs 7.3% atteso, incremento più elevato dal Febbraio 1982) e un +0.6% su base mensile.

La crescita dei prezzi ha interessato tutti i beni e i servizi, in particolare alimentari, elettricità, auto usate e abitazioni. Il rialzo degli affitti appare supportato dall’aumento del prezzo delle case, un mercato del lavoro ormai saturo e tasso di unità disponibili ai minimi dal 1984.La pressione sulla FED continua quindi ad aumentare: la crescita del PIL sopra la media e il  tasso di disoccupazione vicino ai minimi storici stanno togliendo di mezzo qualsiasi ostacolo per una politica monetaria restrittiva, chiesta in maniera neppure tanto velata anche dalla Casa Bianca. Il rialzo dei tassi non aiuta a risolvere i nodi nella catena di fornitura, ma rende più costoso prendere a prestito e quindi scoraggia la spesa corrente dei consumatori, aiutando almeno in linea teorica a trovare equilibrio fra domanda ed offerta.

Dopo la pubblicazione dei dati, investitori ed analisti hanno ricalcolato le aspettative sul rialzo dei tassi, con il mercato dei bond che ora prezza 7 rialzi nel corso dell’anno. La percezione è che la FED abbia perso il treno e sia ormai in netto ritardo. Questo potrebbe portare ad un primo rialzo pari allo 0.50%, evento che non accade dal 2000. Il Presidente della FED di St. Louis ha espresso il suo supporto per un incremento dell’1% entro Luglio, facendo decollare il rendimento del Treasury a due anni.

Tira una brutta aria anche sul fronte geopolitico, dove le tensioni e lo scontro verbale tra Russia e U.S.A si fa sempre più aspro. Biden ha ammonito Putin sulle conseguenze di un’invasione dell’Ucraina, al momento negata da Mosca.

Le news avranno un impatto marcato su mercato azionario, obbligazionario ed energetico nei prossimi giorni.

 

ANGOLO DEGLI ETF

Settimana in rosso per FFTY (-0.4%), mentre BOUT è cresciuto del 2.35%. Male IGV (- 1.35%) e SMH (-2.7).

Volano XME (+9.35%) e JETS (+5.5%) fra i ciclici. Bene anche PAVE (+0.4%), XLE (+2.1%), mentre XHB (-1.2%) e XLV (-1.5%) hanno chiuso in negativo. Piatto XLF.

+0.5% per ARKG e -1.2% per ARKK.

 

I PROTAGONISTI

AAPL: -2.2% per Apple che ha tagliato la sua SMA50D con volumi in calo nella sessione di  Venerdì. Forza relativa sempre vicina ai massimi storici. Sul grafico weekly si è formata una handle con pivot sui $176.75.

GOOGL: dopo il recente -6.3% Google ritorna sotto la SMA50D e la SMA200D. Forza relativa non lontana dai massimi.

UNH: -1% per UnitedHealth, sui $478.13 appena sopra la SMA50D. Il prezzo ha formato una cup con pivot sui $509.33, mentre sul weekly è presente una handle con pivot sui $501.0. Forza relativa su livelli record.

REGN: +2.5% per Regeneron che ha riconquistato la SMA50D e la SMA10W con volumi elevati grazie ai dati positivi su un trial. Nel corso del 2021 gli EPS dell’azienda sono cresciuti soprattutto grazie alle vendite di un trattamento per il COVID, che però si è mostrato poco efficace contro la variante omicron. Gli analisti si attendono un calo degli EPS del 39% nel 2022.

TSLA: nonostante sia stia comportando meglio di numerosi altri titoli con elevato P/E, anche Tesla non sta facendo particolarmente bene. Il titolo ha perso il 6.9% nell’ultima settimana, trovando resistenza sulla EMA21D. Una rottura sotto la SMA200D e il minimo del 28 Gennaio sui $792.01 sarebbe un segnale molto negativo.

BROS: Dutch Bros, protagonista Lunedì 7 Febbraio, non è riuscita a mantenersi sui massimi di periodo e ha invertito la rotta già nella stessa giornata. Dopo il -7.6% di Venerdì il titolo segna un -10.3% settimanale e si avvicina nuovamente alla SMA50D.

DDOG: +12% per Datadog nella giornata di Giovedì grazie alla trimestrale positiva, che ha portato il prezzo sopra la SMA50D e la forza relativa sui massimi. Venerdì il titolo ha ceduto il 4.1%: inizio di una handle bullish o di un nuova correzione?

 

ANALISI DEL TREND

Il rally ha attraversato la prima metà di settimana in modo positivo, salvo poi concludere con diversi sell-off le ultime sessioni, e lasciando sul piatto molti dubbi sulla possibile ripartenza del mercato. Mercoledì S&P500 e Nasdaq si sono trovati davanti resistenze di breve periodo, mentre il Dow ha riconquistato la SMA50D. Segnali incoraggianti da più titoli.

Giovedì vendite su larga scala dopo la diffusione del CPI di Gennaio, seguite da un nuovo sell-off Venerdì con l’acuirsi delle tensioni Russia-Ucraina-U.S.A.

S&P500 e Nasdaq hanno tagliato i minimi del recente range, con il primo indice di nuovo sotto la SMA200D. Entrambi hanno anche violato i minimi del 31 Gennaio, chiudendo appena sopra. Le probabilità di successo del tentativo di rimbalzo sono quasi sfumate del tutto.

 

TRIMESTRALI

14/02/2022:

15/02/2022: RBLX, UPST

16/02/2022: NVDA, SHOP, TTD

17/02/2022: PLTR, ROKU

18/02/2022: DE

 

COSA FARE?

Il mercato attraversa un momento difficile e le sacche isolate di “forza” si trovano nel settore energetico, nell’industria dei fertilizzanti e dello shipping.

La penuria di setup fra i titoli è ora accompagnata anche dalla debolezza degli indici, che dovrebbero riportarsi sopra i massimi del 2 Febbraio per trovare un po’ di sollievo. Unico segnale positivo la chiusura in verde del Russell2000, seppur lontana da livelli chiave di resistenza.

 

AZIONARIO USA

Chiusura settimanale indici:

S&P500: -1.82%
Dow Jones: -1.00%
Nasdaq: -2.18%
Russell2000: +1.39%

 

TERMOMETRO TPRI

Il Fear&Greed Index scende a quota 33, indicando la paura come sentiment prevalente. Una settimana fa il valore era pari a 35.

 

 

Divergenza $NAAR50 vs $COMP:  diminuzione della percentuale di titoli che prezzano sopra la SMA50  rispetto alla settimana precedente, in convergenza con il calo dell’indice.

Put/Call Ratio=1.12 (vs 0.95): Indicatore contrarian che compara il numero totale delle put tradate giornalmente con quello delle call. Valori sopra 1.2 indicano possibili bottom, mentre valori estremamente bassi indicano l’accumulo di opzioni call da parte dei retail, e quindi una “eccessiva” euforia  con possibile ritracciamento in arrivo.

CBOE Volatility Index: 27.36

 

 

⭕ Percentuale Titoli > SMA200D 12/02/2022

La percentuale dei titoli S&P500 scambiati sopra la loro media mobile a 200 periodi è pari al 47.79%, sul Nasdaq100 il 34.00% dei titoli prezza sopra lo stesso indicatore, mentre sul NYSE la percentuale è pari al 37.80%.

 

⭕ Nuovi MAX 52 settimane 12/02/2022

Di seguito i titoli che hanno creato un nuovo massimo a 52 settimane, e stanno sovraperformando l’indice di riferimento S&P500.

Questi titoli mostrano una forza relativa maggiore rispetto all’indice e vanno quindi seguiti con attenzione in un’ottica long.

ANGH

ERX

TSN

MPC

PBF

VLO

BHF

ENVA

SRRA

DAC

SBLK

ZIM

 

 

⭕ Market Leaders 12/02/2022

Passiamo ora alla lista di azioni filtrate con il criterio FnRzt: 

 


⭕ Asset allocation e analisi settoriale 12-02-2022

Asset Allocation

 

 

Forza e Momentum Settori S&P500

 

 

Value vs Growth

 


Value vs Growth  (size)

 

⭕Weekly Performance Settori & Top10 Industrie 12-02-2022

-Energy top sector con un RoC_5,D del +1.75%

-Communication Services bottom sector con un RoC_5,D pari a -3.85%

 


Analisi azioni: Top 10% Market Movers S&P500 11/02/2022

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