Altra settimana amara per i mercati che, ancora una volta, non ci hanno colto di sorpresa.
Grazie ai nostri strumenti non c’è stato il minimo dubbio che non fosse ancora tempo di tornare a mercato e i nostri clienti hanno affrontato con il massimo della calma questo momento.
Sembra che le mega-cap stiano arrivando al party che ha visto il resto del mercato in difficoltà per tutto questo 2023.
Il $QQQE, ovvero il QQQ equamente pesato ha perso il 50% dei guadagni dal bottom di Ottobre 2022 in appena 3 mesi e si appresta ad avvicinarsi al suo prossimo supporto in area 68.
Questa settimana abbiamo visto rompersi alcuni supporti di lungo periodo anche su SP500 e Nasdaq, che hanno permesso al prezzo di accelerare verso i prossimi livelli di supporto inferiore tutti posizionati fra il 2% e il 3%.
Tuttavia, se dovessimo vedere rompere questi livelli, c’è spazio per almeno un altro 6-8% di crollo.
È facile sottovalutare quanto sia già grande questo drawdown e che proprio per questo, al contrario di quanto detto, un rimbalzo sarebbe assolutamente possibile.
L’indice S&P500 equamente pesato ($RSP) è crollato nella giornata di ieri con volumi enormi.
Il “classico” SP500 pesato per capitalizzazione di mercato non riflette in maniera assolutamente giusta la distruzione che c’è sotto il tappeto dei mercati e ora sembra voglio andare al prossimo supporto piazzato a 130.
A livello di divergenza fra gli indici equamente pesati e gli indici pesati per capitalizzazione e in termini macro-economici c’è solo un confronto che assomiglia al mercato attuale e si tratta del 1974-1975 che è l’unico con dati simili sull’inflazione e sui di tassi d’interesse.
Se si va per un altro crollo, questa è la tabella di marcia.
Possibile recessione nel primo o secondo trimestre del 2024 e un taglio dei tassi di interesse.
Il mercato scenderebbe con il calo dei tassi e troverebbe il minimo grazie alla stagione delle trimestrali e (finalmente direbbe Powell) ai livelli di disoccupazione tra la fine del terzo e il quarto trimestre del 2024.
La ripresa sarebbe forte per tutti gli asset in particolare quelli speculativi, poiché l’inflazione crollerebbe, se non è già successo prima, attraverso il taglio dei tassi di interesse da parte della FED.
Se questo scenario si realizzasse, significherebbe che gli asset speculativi avrebbero subito una flessione maggiore di quella del 2001!
Andiamo al 2001
Se dal punto di vista di una divergenza fra gli indici equamente pesati e gli indici pesati per capitalizzazione e in termini macro-economici dobbiamo tornare al 1974-1975, dobbiamo andare al 1999-2001 per vedere un mercato guidato dalla liquidità come quello attuale.
Allora fu la Bolla Dot-COM, oggi è la bolla del tutto che non è mai esplosa e la liquidità rimane alta.
Un ETF con al suo interno titoli “simili” a quelli che hanno creato la bolla Dot-Com è ARKK.
$ARKK ha perso l’81,7% in 681 giorni mentre il $QQQ perse l’83,5% raggiungendo il minimo di mercato il 2 ottobre 2002 dopo 928 giorni.
Se $ARKK non avesse toccato il fondo, significherebbe che siamo dentro il più grande mercato ribassista dei titoli speculativi degli ultimi 25 anni e potenzialmente dal 1929 e il più grande mercato ribassista obbligazionario di sempre.
Ovviamente non sappiamo cosa succederà, e fino ad oggi noi e i nostri clienti abbiamo navigato in questo mercato ribassista che farà parte degli almanacchi dei mercati finanziari con grande tranquillità e risultati.
Se anche dovesse palesarsi lo scenario sopra descritto crediamo che sia il momento migliore per iniziare a dedicarsi ai propri soldi e non lasciarli in balia del mercato e dell’inflazione.
Ci saranno opportunità in grado di sovrastare qualsiasi scenario e si sta preparando un momento di opportunità mai viste dopo il 1999-2001.
Questo è il momento di studiare, di imparare e di prepararsi al prossimo rialzo.
Ed è quello che stiamo facendo con i clienti R.A.P.T.OR. giornalmente e settimanalmente.
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