Corre rosso sangue per le strade
Il mercato azionario ha chiuso vicino ai minimi della giornata dopo una sessione di guardia e ladri fra compratori e venditori dove, solo alla fine, è stato chiaro chi fosse cosa.
Infatti la price action è stata incostante, mentre i partecipanti al mercato digeriscono il commento del presidente della Fed Powell e monitorano il movimento dei Treasury.
Il presidente della Fed Powell ha tenuto un discorso all’Economic Club di New York ieri alle 12:00 americane nel quale le sue osservazioni hanno apparentemente corroborato l’opinione popolare degli ultimi tempi, secondo la quale il balzo dei tassi a lungo termine ha contribuito a inasprire le condizioni finanziarie, aprendo la strada alla cautela della Fed. Rispondendo a una domanda, Powell ha tuttavia affermato che i dati economici non indicano che la Fed sia ancora troppo rigida nella sua politica.
Tuttavia, quest’ultimo riconoscimento non ha aumentato le aspettative di rialzo dei tassi.
Tutt’altro, la probabilità di un altro rialzo dei tassi entro la fine dell’anno è scesa allo 0% a Novembre dal 6,6% del giorno prima e al 29,8% a Dicembre dal 39,2%. Il mercato dei futures sui Fed Funds sta inoltre valutando una probabilità di taglio dei tassi a Giugno del 51,5% rispetto al 41,1% di 24 ore prima, secondo il CME FedWatch Tool.
Questo sarebbe interessante e in linea con la nostra visione a 18 mesi discusa nelle ultime settimane.
I Treasury hanno reagito in modo volatile ai commenti del presidente della Fed Powell, che hanno provocato una certa turbolenza anche nei titoli azionari. Il rendimento del titolo a 10 anni, che era al 4,94% prima delle 12:00 americane, è sceso rapidamente al 4,90%, ma alla fine si è assestato su un nuovo massimo a 4,99%. Il rendimento del titolo a 2 anni, che è più sensibile alle variazioni del tasso sui fed funds, era al 5,21% prima del discorso, ma è sceso di cinque punti base al 5,17%.
Molti titoli hanno partecipato al ribasso.
Una chiusura sotto il minimo del 6 Ottobre 2023 è un segnale estremamente ribassista che potrebbe portare ad altre settimane di crollo.
Sprott Uranium Miners ETF ($URNM) ha avuto un segnale di acquisto aggressivo.
Sprott Uranium Miners offre un’esposizione a una serie di società di produzione, estrazione, esplorazione e sviluppo sull’uranio puro, focalizzato sull’uranio fisico e sui minatori. Il fondo è stato riorganizzato da North Shore Global Uranium Mining ETF a Sprott Uranium Miners a fine Aprile 2022, ma ha mantenuto lo stesso ticker e la stessa strategia.
Le sue partecipazioni principali includono Cameco ($CCJ), National Atomic, Sprott Physical Uranium Trust, NexGen Energy ($NXE) e Denison Mines ($DNN).
Molto bene anche Energy Fuels Inc. ($UUUU)
Domanda di uranio
L’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) prevede che la domanda di uranio esploderà nei prossimi anni. Secondo una pubblicazione del 2022 dell’AIEA e dell’Agenzia per l’Energia Nucleare dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, sono necessarie circa 60.000 tonnellate di uranio per alimentare le 410 centrali nucleari del mondo.
Le agenzie prevedono che la domanda aumenterà fino a 100.000 tonnellate all’anno entro il 2040, quando i Paesi si rivolgeranno all’energia nucleare per affrontare i cambiamenti climatici e lo sviluppo sostenibile, ha scritto l’AIEA in un comunicato di maggio. Inoltre, l’AIEA prevede che la capacità di generazione di energia nucleare potrebbe più che raddoppiare entro il 2050.
Cosa fare ora?
Il nostro semaforo è rosso, quindi indica divieto di entrare a mercato. Tuttavia questo è vero al 90%, in quanto ci sono settori e temi che sono non correlati con il mercato azionario e che possono aiutare a chiudere positivamente un biennio terribile per i mercati
Parliamo di questo e molto altro quotidianamente nella nostra Trend Positioning School.