Non Farm Payrolls (NFP): cambia il trend del mercato del lavoro USA

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Quello di stanotte non è un intervento per salvare una banca, ma per controllare il mercato dei bond e, di conseguenza salvare l’azionario, dal mio punto di vista.
Non ho idea di cosa succederà, se ci saranno altre sorprese o ulteriore panico o, ancora, un nuovo minimo.
Oggi i mercati apriranno in gap-up: sarà un proseguimento della paura o l’idea di alcuni che il bear market è finito.
C’è ancora tanto che può succedere nelle prossime due settimane ma sono – per la prima volta dal 2022- soddisfatto di quello che è successo.
Non soddisfatto per lo sfascio di una banca o per le perdite economiche di aziende e risparmiatori – il FIDC garantisce comunque fondi per persona pari a 250,000$ ma l’americano medio ne ha 5300$ sul conto…
Quindi questo NON è un salvataggio delle famiglie americane, voglio essere chiaro.
Ma sono soddisfatto perché per la prima volta è arrivato vero panico.
Quello di stanotte, quindi, potrebbe essere il giro di boa o comunque un momento “decisivo” per questo bear market.

No, non ho invertito la direzione della macchina del tempo.

Questo è quello che scrivevo il 13 Marzo, puoi trovarlo sul nostro gruppo Facebook cliccando QUI.

Quella appena passata è stata una settimana molto attesa per i mercati, se non altro per la mole di dati macro-economici. E probabilmente indica un altro “giro di boa”

 

Dopo il FOMC della FED dove il chief Jerome Powell ha dichiarato di non aumentare i tassi d’interesse e, ancora una volta, le preoccupazioni per il mercato del lavoro ancora troppo “caldo” ieri è stato proprio il giorno dei dati sul mercato del lavoro.

Bad news is Good news

 

Come diciamo sempre non è il dato che conta, ma la reazione al dato. E questa reazione spesso dipende dal momento macro-economico e geo-politico di un preciso momento storico.

 

I dati di ieri mostrano che il numero di nuove buste paga è sceso rispetto alle stime (150.000 rispetto ai 180.000 attesi dagli analisti finanziari) mentre è aumentato il tasso di disoccupazione (3.9% rispetto al 3.8%).

 

Questa è indubbiamente una brutta notizia per le persone che stanno perdendo il lavoro e per il calo degli affari per le aziende ma un OTTIMO dato per i mercati.

 

Cosa significa per la FED

 

Significa appunto che l’economia si sta indebolendo e la FED ha un tono sempre più dovish.

Un tono dovish indica una predisposizione verso politiche monetarie espansive o accomodanti, cioè politiche volte a stimolare l’economia e a sostenere la crescita economica, fra cui la pausa e poi il taglio dei tassi d’interesse.

 

Ora siamo in una situazione intermedia tra i mercati che apprezzano gli effetti di tassi più bassi e di un dollaro in calo con un’economia in rapido deterioramento.

 

I prossimi mesi saranno rischiosi e la FED dovrà probabilmente allentare la tensione rapidamente.

L’andamento dei salari e della creazione di posti di lavoro rallenterà rapidamente l’inflazione nei prossimi mesi, favorendo un percorso inflazionistico già in discesa.

 

Escludendo la situazione anomala del 2020 dovuta al Covid-19, questa è la prima volta dal 2008 che vediamo un incremento della disoccupazione che segna nuovi massimi in un trend crescente (linea blu nel grafico sotto).

 

 

La FED lo sa e probabilmente è più dovish di quanto sembri.

 

A nostro avviso il loro timore rimane quello di commettere gli errori degli anni ’70/’80, che hanno richiesto tassi più alti a causa di un cambio di rotta prematuro.

 

Parleremo di come affrontare questo periodo nel webinar riservato ai clienti R.A.P.T.OR. il prossimo lunedì.

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