La casa farmaceutica Eli Lilly ha battuto le stime per i risultati del terzo trimestre, ma ha drasticamente ridotto le previsioni degli utili per l’intero anno. Si tratta di una sorta di “effetto collaterale” dovuto alla presa in carico di diversi costi R&D.
I dati
L’azienda ha riportato un utile di 10 centesimi per azione su ricavi di $9,5 miliardi nel terzo trimestre. Gli analisti si aspettavano una perdita di 18 centesimi per azione su ricavi leggermente inferiori a $9 miliardi. C’è stata quindi una sorpresa a tripla cifra (+155,88%), che nella sessione regolare di oggi non ha però aiutato il titolo a rimanere sui massimi del gap-up.
Oulook deludente
L’azienda ha drasticamente ridotto le previsioni per l’utile annuale, portandole tra $6,50 e $6,70 per azione, dopo aver aumentato le previsioni ad agosto, portandole in una fascia tra $9,70 e $9,90 per azione.
La società ha dichiarato che la revisione al ribasso è dovuta a spese per la ricerca e lo sviluppo “acquisite” proprio nel terzo trimestre a seguito dei deal di DICE Therapeutics, Versanis Bio e Emergence Therapeutics.
Mounjaro e Verzenio spingono il business
Come Novo Nordisk, Lilly ha un proprio farmaco per la perdita di peso, Mounjaro, che è stato approvato per il trattamento del diabete di tipo 2 e potrebbe presto ottenere l’approvazione anche come trattamento contro l’obesità.
La rivale Novo Nordisk ha comunicato che il gruppo sta limitando le forniture di alcune dosi del suo trattamento Ozempic. Questo potrebbe consentire a Lilly di guadagnare quote di mercato.
Mounjaro è stato un elemento chiave per la crescita di Lilly e nel terzo trimestre ha contribuito con $1,4 miliardi al fatturato complessivo, rispetto ai $187 milioni dello stesso periodo dell’anno scorso.
Nuovi prodotti rivoluzionari possono rappresentare il punto chiave per un potenziale leader di mercato, concetto approfondito all’interno del percorso R.A.P.T.OR.