Analisi e Video Analisi del mercato azionario
7 Febbraio 2022
durante i crolli di mercato
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Analisi del mercato: azionario USA
PANORAMICA
Il mercato fa sul serio o siamo davanti ad una trappola? La domanda resta al momento senza risposta.
Volatilità ancora una volta padrona, in una settimana condizionata da trimestrali e rendimento del T-10yrs in ascesa. Gli indici erano partiti bene Lunedì, ma hanno poi perso parte dei guadagni pur chiudendo in positivo.
Appare evidente come nonostante il position day, il mercato non abbia ancora preso una direzione ben definita e gli swing intraday continuano ad essere frequenti e rilevanti.
FINESTRA MACRO-GEOPOLITICA
Balzo di 15 punti base del rendimento del T-10yrs arrivato a quota 1.95%, massimi degli ultimi due anni. Gran parte della risalita è avvenuta Venerdì, dopo la pubblicazione del report sui NFP del mese di Gennaio che ha battuto le attese.
Il rendimento del bond a 2 anni continua a ridurre il gap con il T-10yrs, ovvero la curva dei rendimenti dei titoli di Stato U.S.A si sta appiattendo. Fermiamoci un attimo su questo punto, anzi facciamo un passo indietro.
Il Tesoro U.S.A finanzia il budget federale emettendo debito sotto varie forme. Questo mercato da $23trilioni include al suo interno i Treasury bill a breve scadenza (da 1 mese a 1 anno), Treasury notes da 2 a 10 anni, e Bond a 20 e 30 anni.
La curva è la rappresentazione grafica dei rendimenti di tutti questi strumenti.
Di solito la curva è orientata verso l’alto in quanto gli investitori si aspettano una remunerazione maggiore per il rischio che un’inflazione in crescita eroda il ritorno atteso dei bond a lunga scadenza. Ad esempio il T-10yrs offre un rendimento migliore del note a 2 anni per via della durata più estesa nel tempo. Prezzo e rendimento si muovono in maniera opposta.
Una curva in crescita segnala aspettative per una forte crescita economica, inflazione in salita e tassi d’interesse più alti. Una curva che si appiattisce può avere un significato opposto: gli investitori si attendono un rialzo dei tassi a breve e hanno perso fiducia nella crescita economica.
Che cosa sta accadendo?
I rendimenti del debito a breve scadenza sono in salita da diverse settimane a causa dell’ attesa per il rialzo dei tassi da parte della FED, mentre quelli dei bond a lunga sono cresciuti ad un ritmo inferiore sulla scia delle preoccupazioni per una politica monetaria restrittiva che potrebbe rallentare l’economia reale.
Il risultato è stato un’appiattimento della curva. In particolare il gap fra il rendimento del debito a 2 anni e quello a 10 si è ridotto in maniera importante portandosi sui 60 punti base a metà della scorsa settimana, circa 20 in meno rispetto al 2021.
Il rialzo dei tassi può rivelarsi un’arma a doppio taglio, perché è vero che può rallentare l’inflazione, ma può anche impattare sulla crescita economica rendendo più costoso prendere denaro a prestito.
Il rendimento del Treasury a 2 anni, che rispecchia le attese di breve termine sul rialzo dei tassi, ha chiuso all’1.314% rispetto allo 0.73% di fine 2021, un incremento di oltre il 60%. Il tasso del Treasury a 10 anni è passato dall’1.5% all’1.912%, un rialzo di oltre il 20%.
Alcuni analisti cominciano a parlare di inversione della curva dei rendimenti, un evento considerato da molti come nefasto.
Tornando indietro fino al 1955 infatti, ogni inversione è stata seguita da una recessione di durata compresa fra i 6 e i 24 mesi secondo uno studio della FED di San Francisco, offrendo un falso segnale soltanto una volta.
L’ultima inversione risale al 2019, ed effettivamente l’anno seguente gli U.S.A sono entrati in una recessione, seppure scatenata in realtà dallo scoppio della pandemia di COVID-19.
I trader osservano con particolare attenzione l’inclinazione della curva fra Treasury a 2 e 10 anni, che al momento si sta appiattendo ma non appare vicinissima all’inversione.
Inversione che invece è già avvenuta Venerdì fra Treasury a 10 e 7 anni.
Lo spread fra bond a 20 e 30 anni è in negativo già da Ottobre 2020.
L’inclinazione della curva ha comunque effetti molto più concreti su consumatori ed imprese.
Quando i tassi d’interesse di breve termine aumentano, anche le banche alzano il loro tasso benchmark per mutui, prestiti e carte di credito.
Quando la curva è inclinata inoltre possono prendere a prestito a tassi più bassi e concedere mutui a tassi più elevati. Quando invece la curva si appiattisce si ritrovano con dei margini ridotti, che potrebbero rendere più difficile per imprese e consumatori accedere al credito.
ANGOLO DEGLI ETF
Tech positivo: +1.4% per FFTY, +5.65% per BOUT, +2.6% per IGV, +4.1% per SMH.
Fra i ciclici luce verde per XME (+6.9%), PAVE (+0.4%), JETS (+2.9%), XLE (+4.9%), XLF (+3.6%) e XLV (+1.6%). In negativo XHB (-1.5%).
Rimbalzo per ARKK (+5.6%) e ARKG (+5.3%).
I PROTAGONISTI
AAPL: Apple ha testato la SMA50D Venerdì, chiudendo così la settimana in positivo con un +1.2% a $172.39. Il prezzo sta continuando a formare una base con potenziale entry sui $183.04, mentre la forza relativa ha appena segnato un nuovo massimo. Buoni anche i fondamentali: EPS cresciuti del 25% e ricavi dell’11% nell’ultima trimestrale.
GOOGL: ottima settimana per Google che ha guadagnato il 7.5% a $2865.86, portandosi sopra la SMA200D e la SMA50D. Forza relativa ai massimi supportata anche dall’ottima trimestrale.
QCOM: +7.6% per Qualcomm e prezzo vicino ai livelli record nella sessione di Giovedì dopo la pubblicazione di una trimestrale positiva. Prezzo sotto la SMA50D trascinato dal sell-off di Meta. Il titolo in generale sta consolidando da Novembre e nonostante non abbia ancora una base definita la forza relativa ha già toccato un nuovo massimo.
MSFT: settimana in rosso per Microsoft che ora si muove intorno alle tre medie mobili principali (-0.75%). Forza relativa sui massimi.
TSLA: +9.1% per Tesla che ha chiuso nella parte superiore del range settimanale, formando una inside bar rispetto a quella di due settimane fa, quando aveva perso il 10% e trovato supporto sulla SMA200D. Prezzo ancora sotto la SMA50D e forza relativa distante dai massimi.
ANALISI DEL TREND
Nuovo giro sulle montagne russe: dopo il position day di inizio settimana, gli indici hanno proseguito il rialzo salvo poi capitolare Giovedì, rilanciando perplessità sul tentativo di rimbalzo in corso. Venerdì il rialzo del rendimento del T-10yrs è stato mitigato dalla trimestrale di AMZN e dalla performance di altri titoli tecnologici, che sono riusciti a tenere su gli indici.
Dow e S&P500 hanno trovato supporto sulla SMA200D mentre Nasdaq e Russell2000 si trovano ancora sotto. Chiusure a circa metà del range settimanale.
Le trimestrali sono state le protagoniste assolute: dopo i dati negativi, Meta Platforms (FB) è crollata Giovedì, mentre i report di Google e Amazon hanno aiutato a chiudere in positivo. Tuttavia l’uptrend non convince in pieno per diversi motivi, in primis perché mancano al momento basi robuste sui titoli growth/tech. Le industrie più calde continuano a far parte dell’energetico (grazie al prezzo del petrolio in salita), finanziario e sanitario.
Una prima conferma sulla bontà del rally arriverebbe poi dal Nasdaq sopra la SMA200D e la SMA50D e dalle quotazioni in generale sopra i massimi di Mercoledì. Da evitare una rottura dei minimi di Lunedì.
TRIMESTRALI
07/02/2022: ON
08/02/2022: PFE, CNHI, PTON
09/02/2022: TM, DIS
10/02/2022: TWTR, AZN, MT, DDOG
11/02/2022:
COSA FARE?
Non è il momento migliore per incrementare l’esposizione o aprire nuove posizioni. Anche i trade su nomi relativamente forti al momento devono essere prontamente tagliati ai primi segnali di cedimento o appena vi è la possibilità di prendere profitti.
Essere attivi non significa essere sempre a mercato, ma anzi essere pazienti e costruire proprio in questi momenti delle watchlist da sfruttare durante la vera ripartenza.
AZIONARIO USA
Chiusura settimanale indici:
S&P500: +1.55%
Dow Jones: +1.05%
Nasdaq: +2.38%
Russell2000: +1.72%
TERMOMETRO TPRI
Il Fear&Greed Index scende a quota 35, indicando la paura come sentiment prevalente. Una settimana fa il valore era pari a 36.
Divergenza $NAAR50 vs $COMP: aumento della percentuale di titoli che prezzano sopra la SMA50 rispetto alla settimana precedente, in convergenza con il rialzo dell’indice.
Put/Call Ratio=0.95 (vs 1.03): Indicatore contrarian che compara il numero totale delle put tradate giornalmente con quello delle call. Valori sopra 1.2 indicano possibili bottom, mentre valori estremamente bassi indicano l’accumulo di opzioni call da parte dei retail, e quindi una “eccessiva” euforia con possibile ritracciamento in arrivo.
CBOE Volatility Index: 23.22
Percentuale Titoli > SMA200D 05/02/2022
La percentuale dei titoli S&P500 scambiati sopra la loro media mobile a 200 periodi è pari al 50.40%, sul Nasdaq100 il 37.00% dei titoli prezza sopra lo stesso indicatore, mentre sul NYSE la percentuale è pari al 37.24%.
Nuovi MAX 52 settimane 05/02/2022
Di seguito i titoli che hanno creato un nuovo massimo a 52 settimane, e stanno sovraperformando l’indice di riferimento S&P500.
Questi titoli mostrano una forza relativa maggiore rispetto all’indice e vanno quindi seguiti con attenzione in un’ottica long.
MKC
SSL
GSL
ZIM
CNXC
Market Leaders 05/02/2022
Passiamo ora alla lista di azioni filtrate con il criterio FnRzt:
Asset allocation e analisi settoriale 05-02-2022
Asset Allocation
Forza e Momentum Settori S&P500
Value vs Growth
Value vs Growth (size)
Weekly Performance Settori & Top10 Industrie 05-02-2022
-Energy top sector con un RoC_5,D del +4.93%
-Communication Services bottom sector con un RoC_5,D pari a -0.26%
Analisi azioni: Top 10% Market Movers S&P500 04/02/2022