Rottura e ritracciamento dai 5.500 punti per l’S&P500, accompagnati da vendite su numerosi leader del tema AI, Nvidia in primis. Una giornata largamente attesa che potrebbe aprire la strada per una rotazione o un ritracciamento di mercato.
Nvidia (NVDA) ha invertito la rotta dopo aver flirtato con nuovi livelli tecnici estremi, influenzando anche altri leader dei chip per l’IA come Broadcom (AVGO), Micron Technology (MU), Taiwan Semiconductor (TSM) e Arm Holdings (ARM). Unica eccezione Advanced Micro Devices (AMD), che ha beneficiato della nota bullish da parte di Piper Sandler.
Super Micro Computer (SMCI) e Dell Technologies (DELL), inizialmente sono salite in seguito a un commento di Elon Musk, ma hanno poi perso i guadagni.
Il rendimento del Tesoro a 10 anni è salito di 4 punti base al 4,25%, nonostante dati economici più deboli del previsto.
Peggioramento del breadth evidenziato dagli scan R.A.P.T.OR.
Nuovi massimi intraday per Nasdaq e S&P500
La giornata di giovedì era partita in maniera propositiva con l’S&P500 e il Nasdaq su nuovi massimi storici, prima di seguire Nvidia e ritracciare. Tuttavia, il Dow ha chiuso con solidi guadagni.
Il Dow Jones infatti è salito dello 0,77%, rimbalzando dalla SMA50D e superando i massimi delle ultime settimane. L’S&P500 è sceso dello 0,25%, mentre il Nasdaq ha perso lo 0,79%.
Il Russell2000 è sceso dello 0,39% dopo aver nuovamente incontrato resistenza sulla SMA50D.
Il Nasdaq è ora il 7,1% sopra la sua media a 50 giorni, in calo rispetto all’8,2% di martedì, ma ancora relativamente esteso secondo questo parametro. Gran parte del movimento è frutto della performance di Nvidia. Idealmente, il Nasdaq potrebbe muoversi lateralmente o ritracciare leggermente per diversi giorni o alcune settimane.
Prese di profitto sui leader AI
Nvidia è scesa del 3,54% a $130,78 dopo aver raggiunto un record intraday di $140,76, chiudendo il 30,5% sopra la sua SMA50D dopo aver brevemente superato il 40% durante la giornata.
Il 7 marzo Nvidia ha chiuso il 41,9% sopra l’indicatore, il livello più alto dal giugno 2003. Le azioni erano salite ulteriormente la mattina successiva, ma avevano poi registrato un’inversione piuttosto accentuata, chiudendo in calo del 5,55%. Il titolo alla fine ritracciò del 22%, culminando con una perdita del 10% il 19 aprile, scendendo sotto la SMA50D.
ARM è crollata del 7,7% a $160,77 avvicinandosi alla SMA10D.
Broadcom ha perso il 3,8% a $1.734,57, dopo che la giornata di martedì aveva già stoppato il rally post-trimestrale.
Taiwan Semiconductor ha ceduto il 2,4% a $175,38, dopo che il produttore di chip per Nvidia aveva raggiunto un massimo storico.
Micron è crollato del 6% a $144,19, un giorno dopo aver toccato un massimo storico. Micron pubblicherà la trimestrale il 26 giugno.
Settori e industrie
Niente panico
Il mercato continua a comportarsi discretamente, anche se molti leader hanno registrato un calo giovedì. Il breadth tuttavia è peggiorato ancora.
Per chi ha acquistato al momento giusto questo è una normale fase di prese di profitto e gestione di portafoglio. Chi invece è entrato in ritardo rischia di farsi male.
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