I tassi scendono, gli indici pure, almeno nella reazione immediata di ieri.
Il mercato infatti è inizialmente salito mercoledì pomeriggio quando la Fed ha tagliato a sorpresa i tassi di 50 punti base, con l’S&P500 e il Dow Jones che hanno toccato nuovi massimi storici. Tuttavia, i principali indici hanno visto sfumare i guadagni e chiuso leggermente in calo, nonostante il presidente della Fed, Jerome Powell, abbia segnalato ulteriori allentamenti insieme a un soft landing dell’economia.
I prezzi del greggio statunitense sono scesi dello 0,4% a 70,91 dollari al barile.
Il rendimento del Treasury a 10 anni è aumentato di 4 punti base, raggiungendo il 3,685%. Il rendimento a due anni, più strettamente legato alla politica della Fed, è salito di 1 punto base al 3,6%.
Luce verde sul Semaforo TPRI, come segnalato dagli scan R.A.P.T.OR.
L’impegno di Powell (stavolta non solo a parole)
Powell ha dichiarato che la Fed non crede di essere indietro rispetto ai numeri dell’economia.
Le nuove proiezioni prevedono altri due tagli dei tassi di un quarto di punto nel 2024, implicando uno in ciascuna delle ultime due riunioni dell’anno, seguiti da un ulteriore taglio di un punto percentuale nel 2025.
“Se l’economia rimane solida e l’inflazione persiste, possiamo allentare le restrizioni politiche più lentamente.” Ha aggiunto che i tassi potrebbero invece scendere più velocemente se il mercato del lavoro si indebolisse.
Powell ha affermato che i membri del comitato hanno deciso di “ridurre il grado di restrizione monetaria” affinché “la forza del mercato del lavoro possa essere mantenuta”. Ha osservato che i rapporti sull’occupazione di luglio e agosto, così come le revisioni al ribasso dei dati sulla crescita dell’occupazione precedente, hanno giocato un ruolo importante nel spingere la Fed a tagliare i tassi di mezzo punto (sono stati creati 818.000 posti di lavoro in meno nell’anno fino a marzo rispetto a quanto riportato in precedenza).
Le proiezioni della Fed prevedono un tasso di politica monetaria di fine anno tra il 4,25% e il 4,5%. Questo implica un taglio dei tassi di un quarto di punto l’8 novembre e il 18 dicembre, le ultime due riunioni della Fed dell’anno. Il taglio dei tassi di mezzo punto di mercoledì ha visto una sola opposizione tra i 12 membri votanti e Powell ha indicato un “ampio sostegno” per la decisione. Tuttavia, le proiezioni individuali hanno rivelato un maggiore divario.
Nove responsabili politici prevedono tagli di 75 punti base o meno per tutto il 2024. Dieci vedono tagli di un punto percentuale o più.Le proiezioni della Fed prevedono un ulteriore taglio di un punto percentuale nel 2025. Ciò porterebbe il tasso in un intervallo compreso tra il 3,25% e il 3,5%.
La Fed ha continuato ad aumentare la stima del tasso neutrale a lungo termine, portandolo al 2,9% dal 2,8% di giugno. Ciò implica che il tasso di interesse neutrale è di 0,9 punti percentuali sopra il tasso di inflazione target.
Sfuma il rally intraday
Il mercato azionario ha chiuso leggermente in ribasso, con i principali indici che hanno perso terreno dopo la decisione della Fed sui tassi e i commenti di Powell.
Il Dow Jones Industrial è sceso dello 0,25% mercoledì, mentre l’S&P500 ha perso lo 0,29% dopo aver raggiunto entrambi nuovi massimi intraday. Il Nasdaq ha ceduto lo 0,31%. Il Russell2000 è salito di poco, cancellando i forti guadagni intraday.
Settori e industrie
In attesa della reazione (alla reazione)
Il mercato azionario è stato volatile dopo l’annuncio della Fed e i commenti di Powell, e potrebbe continuare a valutare le decisioni della Fed fino a venerdì.
Da ricordare che il mercato aveva già registrato un rally nell’ultima settimana in previsione del taglio dei tassi da parte della Fed, in uno scenario da “buy the rumors, sell the news”.
Watchlist cariche, pronti ad agire, ma senza FOMO.
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