Il Nasdaq mette le mani avanti

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Il mercato ha chiuso in modo misto lunedì, ma gli investitori hanno mostrato un certo grado di moderazione nelle  vendite. Il Nasdaq mette le mani avanti, in quanto non può essere il leader quotidianamente.

L’indice tech ha perso lo 0,97%, riflettendo l’esitazione tra i gestori di fondi ad aumentare ulteriormente le loro posizioni dopo la dichiarazione di venerdì del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, sulla politica monetaria.

Inoltre, Nvidia pubblicherà la trimestrale mercoledì, insieme al leader della cybersecurity CrowdStrike (CRWD).

Anche se il Nasdaq non è riuscito a riconquistare i 18.000 punti, un livello di prezzo psicologicamente significativo, si è mantenuto sopra la media mobile a 50 giorni. Inoltre, il calo di ieri rappresenta solo una piccola parte dell’avanzamento del 6,7% raggiunto nelle due settimane precedenti.

Nonostante tutto, luce ancora verde sul Semaforo TPRI, come segnalato dagli scan R.A.P.T.OR.

 

 

Breadth market ancora buono

L’S&P500, al contrario, ha ceduto solo lo 0,32%. A 5.616 punti rimane in positivo per il terzo trimestre, con un aumento di quasi il 2,9% dal 1° luglio. Lunedì, anche le small cap hanno perso terreno. L’S&P SmallCap 600 è sceso dal suo massimo intraday di 1.424 punti, perdendo un boom iniziale dello 0,8%, riducendo però le perdite ad appena lo 0,1%.

Il breadth di mercato aiuta a spiegare perché l’S&P500 e l’S&P 600 hanno avuto una buona performance. I dati iniziali sul NYSE hanno mostrato che i titoli in rialzo hanno superato quelli in ribasso con un margine di quasi 4 a 3. Questo è meglio rispetto al Nasdaq, dove le azioni in calo hanno superato quelle in aumento, 2.410 contro 1.975.

Il volume è diminuito su entrambe le principali borse rispetto a venerdì. Quindi, mentre il Nasdaq ha subito il peso maggiore delle vendite della giornata, ha anche evitato una giornata di distribuzione. Le vendite massicce da parte degli istituzionali rimangono limitate.

La price action di ieri ha visto anche il Dow Jones toccare un nuovo massimo storico a 41.420 punti. L’indice delle blue-chip ha chiuso a 41.240 punti, in rialzo dello 0,16% e al di sotto del picco.

 

Battaglia tra growth e value

Confrontiamo l’ETF iShares S&P 500 Value (IVE) con l’ETF iShares S&P 500 Growth (IVW).

Negli ultimi 12 mesi, l’ETF value ha sottoperformato l’ETF growth (in crescita del 21,8% contro il 32,7% dal 25 agosto dell’anno scorso). Tuttavia, il fondo value ha ridotto il divario negli ultimi tre mesi, registrando un aumento del 5,7% rispetto a un incremento del 6,5% del suo corrispettivo growth. E, dall’inizio del terzo trimestre, l’iShares S&P 500 Value ha preso il comando, salendo del 6,5%, mentre l’iShares S&P 500 Growth ha registrato un guadagno di appena lo 0,8%.

 

Settori e industrie

Sarà Nvidia a decidere le prossime settimane?

Passato il test di Jackson Hole, è già tempo di pensare a Nvidia.

Sarà la trimestrale del colosso AI a decidere il futuro del mercato nelle prossime settimane?

 

 

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