Il PPI affossa le small-cap, dopo che il report sull’inflazione sopra le attese ha provocato un rialzo dei rendimenti dei titoli del Tesoro. Gli indici ad alta capitalizzazione hanno subito perdite più modeste, soprattutto grazie a Microsoft (MSFT), Apple (AAPL), Alphabet (GOOGL) e Amazon.com (AMZN).
In rosso Nvidia e Tesla, mentre il breadth di mercato è peggiorato facendo scattare la luce gialla nel Semaforo TPRI.
Il rendimento del Treasury a 10 anni è aumentato di quasi 11 punti base al 4,3%, in aumento di 21 punti in questa settimana e vicino al massimo del 2024 del 4,35%.
Meno titoli rispetto agli scorsi giorni negli scan R.A.P.T.OR.
Le mega-cap tengono a galla Nasdaq e S&P500
Il Dow Jones è sceso dello 0,35% durante la sessione di trading di giovedì. L’S&P500 e il Nasdaq sono scesi dello 0,29% e 0,30%. Il Dow e l’S&P 500 sono sopra le loro SMA10D, mentre il Nasdaq è sopra la sua EMA21D.
Ma gran parte di questo deriva dalla giornata positiva di Microsoft e altre mega-cap.
$MSFT è salita infatti del 2,44%, Apple è cresciuta dell’1,09%, mentre Amazon e Google hanno guadagnato l’1,24% e il 2,37%.
Il Russell2000 ha perso l’1,96%, scendendo al di sotto della EMA21D e dei massimi di fine dicembre.
Gli acquisti sulle mega-cap sono ben visibili analizzando gli ETF equal weighted: RSP è sceso dello 0,9%, mentre QQEW ha perso lo 0,7%, al di sotto della sua EMA21D.
Una pausa o un modesto pullback potrebbero essere salutari, permettendo ai leader di creare finalmente nuove basi.
Adobe delude nel post-market
La società di software Adobe (ADBE) ha battuto le previsioni di Wall Street per il suo primo trimestre fiscale, ma ha fornito una previsione deludente per quello attuale.
La società ha guadagnato $4,48 per azione su vendite per $5,18 miliardi nel trimestre terminato il 1° marzo. Gli analisti prevedevano utili di $4,38 per azione su vendite di $5,14 miliardi. Su base annua, gli utili di Adobe sono aumentati dell’18% mentre le vendite sono aumentate dell’12%.
Per il trimestre attuale, Adobe ha previsto utili rettificati di $4,38 per azione, in linea con le stime degli analisti. Ha previsto vendite di $5,28 miliardi, al di sotto della stima di $5,31 miliardi per il secondo trimestre fiscale. Nel trimestre dello scorso anno, Adobe ha guadagnato $3,91 per azione su vendite di $4,82 miliardi.
Inoltre, Adobe ha annunciato un nuovo programma di buyback da $25 miliardi.
Le azioni sono crollate dopo il report.
Già il mese scorso il titolo aveva sofferto per le preoccupazioni che strumenti concorrenti di AI generativa, come Sora di OpenAI, potessero danneggiare le vendite del suo software Photoshop. Adobe sta cercando ora di integrare la propria AI generativa, marchiata Firefly, nel suo software creativo.
Settori e industrie
Test della SMA50D?
Il rally sembra aver bisogno di riprendere fiato, pertanto è importante avere un piano per prendere profitti e tagliare rapidamente le perdite se necessario.
Ovviamente bisogna farsi trovare pronti anche in caso di ripartenza, mantenendo aggiornate le watchlist e riconoscendo la presenza di temi di mercato.
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